Sito dell'Anfim, Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà della patria
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Una pubblicazione che voglia dar conto della matrice della nostra Costituzione
non poteva non avere inizio che da una "Geografia del dolore".
Una "geografia del dolore" che sapevamo non poteva essere completata,
altrimenti ci sarebbe voluto benaltro numero di pagine; ma che comunque - oltre
ad incoraggiare altri a riprendere il nostro discorso - desse almeno un'idea
di quanto profonde fossero le ferite lasciate da una guerra ingiusta dall'onta
delle persecuzioni anti ebraiche e infine dalla cecità e vigliaccheria
di una triade malefica: Vittorio Emanuele III, che tutto avvallò, Benito
Mussolini e Pietro Badoglio, con la sua incapacità di gestire l'armistizio.
Chiedemmo ad Arrigo Paladini, Direttore del Museo della Resistenza di Via Tasso
a Roma di porre mano a questa Geografia del Dolore. Arrigo, amico carissimo
aveva conosciuto sulla sua pelle gli orrori di Via Tasso, aveva subito gli interrogatori
di Kappler Priebke e fu per un dono della sorte che riuscì ad evitare
l'appuntamento con la morte a La Storta.
Egli stesso ha descritto come avvenne quella sua benedetta e imprevista liberazione
ad opera degli abitanti del quartiere San Giovanni quando si avvidero dell'improvvisa
fuga dei tedeschi. E fortuna fu che le SS finalmente impiegate a salvare la
propria pelle dimenticassero i torturati e prigionieri di Via Tasso.
Il Direttore del Museo della Resistenza che conosceva per diretta esperienza
quei tetri stambugi, quelle bocche di lupo che davano aria appena sufficiente
per sopravvivere fu con commozione che accettò l'invito dell'A.N.F.I.M.
Quello che noi publichiamo fu l'ultimo lavoro dell'amico Arrigo Paladini al
quale noi intendiamo rendere un omaggio postumo: il segno della nostra riconoscenza.
Grazie, Arrigo. Hai lasciato nel nostro cuore un vuoto incolmabile.
Giovanni Gigliozzi